Storia di Corazzieri che si sono distinti nel passato
Storia di Corazzieri che si sono distinti nel passato.
Come già scritto, nel Blog, per il Corazziere Luigi Pegoraro (Montecchio Maggiore (VI) 14 aprile 1898 - Corazziere dal 1917 al 1920 – Cina dicembre 1935) noto come Francescano Padre Epifanio.
Riprendo un’altra pagina di Corazzieri del passato che si sono distinti.
Questa volta scrivo su due Corazzieri pionieri dell’aviazione.
Il Brigadiere Albino Mocellin
(San Nazario (VI) il 25/04/1881 – Zarnec Albania 12 ottobre 1916), giunse allo squadrone Corazzieri nel dicembre 1907 proveniente dai Carabinieri a cavallo con il grado di Vice Brigadiere il 30 ottobre 1912 venne promosso Brigadiere. Il 26 maggio 1915 giunse in territorio di Guerra, chiese, animato dalla sua passione per il volo, ed ottenne d’essere aggregato all’aviazione ottenendo il brevetto di volo per l’aereo da bombardamento “Caproni CA 3”, e venne assegnato alla 11^ Squadriglia aeroplani Caproni che operava in Albania per il Comando Truppe Italiane del XVI Corpo d’Armata in missioni di ricognizione topografiche, poiché mancavano le carte del territorio interessato dagli eventi bellici, oltre a compiti di bombardamento.
Il 12 ottobre 1916 venne inviato in una missione di bombardamento aereo sulle truppe austroungariche in colonna nella località di Kavaje. Mentre cercava di svolgere la missione venne intercettato nei cieli di Zarnec da un caccia nemico che lo ingaggio in un serrato duello aereo.
Il Brigadiere dei Corazzieri Albino Mocellin venne colpito a morte da una raffica di mitraglia precipitando da una quota di 3.000 metri al suolo, era alla sua sesta missione da combattimento e fu il 1° caduto dell’Arma dei Carabinieri in combattimento aereo.
Per quest’ultima azione e per il valore dimostrato al Brigadiere dei Corazzieri Albino Mocellin venne concessa alla memoria la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: «Secondo pilota di un apparecchio attaccato, a circa 3000 metri di altezza, da un velivolo da caccia nemico, si comportava con grande calma e coraggio nel combattimento aereo, restando colpito a morte».
Il suo sacrificio è tutt’ora ricordato: tant’è che l’Associazione Nazionale Carabinieri a intitolato al suo nome la Sezione di Thiene (VI).
Il Corazziere Italo Luigi Urbinati
(Modane Francia 23/02/1891 – ospedale da campo Villa Vicentina (UD) 17/11/1917), fu notato nel 1911 dal barone Cillario alto ufficiale dei Corazzieri, che avendo notato per la sua altezza, più di 2 metri, il soldato autiere Urbinati lo fece arruolare nell’Arma dei Carabinieri, terminato il corso d’allievo Carabiniere nella scuola di Martignacco (UD) passo allo squadrone Corazzieri, dove prestò servizio al Quirinale.
All’entrata nella I Guerra Mondiale dell’Italia il Corazziere Urbinati chiese ed ottenne il permesso di transitare nell’aviazione. Dopo la scuola di pilotaggio frequentata a Malpensa di Milano ottenne il brevetto di volo per i bombardieri Caproni CA 3, passo alla specialità del combattimento aereo con la squadriglia Caproni, dipendente dalle forze navali.
Ai primi di luglio del 1917 si era costituita a Ghedi (BS) la 201^ squadriglia Ca 3 da ricognizione marittima e qui venne trasferito. Di seguito la Squadriglia aeroplani si trasferì all’aeroporto Marcon (VE) a disposizione della Marina. Inizialmente la squadriglia aveva compiti d’osservazione per il movimento delle navi.
Il Corazziere Urbinati già in questa prima fase seppe distinguersi.
Alla Squadriglia vennero successivamente affidati compiti di bombardamento il cui battesimo del fuoco si ebbe con tre attacchi diurni contro due corazzate al largo di Pola, inoltre partecipò a varie incursioni e bombardamenti notturni sull’arsenale austriaco di Pola.
L’abilità del Corazziere Urbinati e la sua precisione nei bombardamenti lo portarono a diventare ben presto istruttore di voli notturni per bombardieri trimotore.
Ormai il suo nome veniva pronunciato accanto a quello di Francesco Baracca, di Ferrarin e del sottotenente dei Carabinieri Ernesto Cabruna, con rispetto ed ammirazione.
Il 2 novembre 1917 il Corazziere Urbinati e la sua Squadriglia venne incaricata, dal Generale Bongiovanni di una missione speciale, la quale consisteva nel bombardare a bassa quota le linee nemiche per proteggere la ritirata dell’esercito dalla rotta di Caporetto e di bombardare l’accampamento nemico nei pressi di Motta di Livenza (TV).
Il Corazziere Urbinati con il suo aereo, per ottenere il massimo risultato nel bombardamento, si abbassò a una quota talmente bassa da essere colpito da una raffica di mitragliatrici alla testa, che infranse anche i comandi dell’apparecchio il quale precipitò a terra rimanendo agonizzante tra i suoi rottami. Morirà il 17 novembre 1917 all’ospedale da campo di Villa Vicentina. Per il suo operato e ardimento gli venne concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione “Carabiniere guardia del re chiese ed ottenne di far passaggio nell’aviazione, dimostrando, in tutte le azioni a cui prese parte, sprezzo del pericolo e singolare audacia. Incaricato di bombardare un accampamento nemico presso Motta di Livenza, scese a quota talmente bassa da essere investito da una raffica di mitragliatrici nemiche che lo ferì gravemente alla testa ed infranse gli organi di comando dell’apparecchio il quale rimasto senza guida, precipitò riducendolo boccheggiante tra il groviglio di rottami”.
A questo eroe la Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Motta di Livenza (TV) ha intenzione prossimamente di dedicare un Monumento.
Ringrazio il Dott. Roberto Mantiero dal cui articolo I CARABINIERI PIONIERI DELL’AVIAZIONE NELLA GRANDE GUERRA ho preso spunto.
Cor.in cong. Bello Giacomo Matteo
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